Su Nuraxi di Barumini in Sardegna, l'antichissimo sito archeologico Patrimonio Mondiale
L'antichissimo sito nuragico di Su Nuraxi riconosciuto, a pieno merito, Patrimonio UNESCO, una meta surreale ed imperdibile nel cuore della Sardegna, nel comune di Barumini, per riscoprire emozioni ancestrali
Patrimonio Mondiale dell’Umanità! Basterebbe questo per identificare i nuraghi di Barumini e la sua zona archeologica. E, invece, non basta per niente, perché quello è un riconoscimento formale, che non fa capire appieno le sensazioni di chi ci arriva, di chi lo visita, di chi si addentra. E’ la storia, la civiltà del Mediterraneo, quella che ha fatto poi la storia e la civiltà del mondo a promanare da quei gran sassi squadrati, ben messi, che sembrano parlare anche se non si spingono sino in fondo, lasciando aperte le suggestioni: erano aree sacre? Luoghi del potere civile? Oppure semplicemente fortezze dentro le quali far riparare i cittadini, coloro che vivevano all’intorno della costruzione nuragica. La loro riscoperta è tutto sommato abbastanza recente, una sessantina d’anni, non di più, un tempo che non è ancora bastato ai nuraghi di spiegarsi. Singolare come per duemila anni e più, gli abitanti della Sardegna, di Barumini, abbiano convissuto con le grandi costruzioni, singolare, davvero, ma forse le avevano interiorizzate, fatte proprie, parte di se stessi. Come Su Nuraxi, che sembra essere la costruzione complessa, più rappresentativa di tutti gli altri: una torre, che si dirama, una torre per indicare il centro del potere, del "dio” della terra di Sardegna. Su Nuraxi tra l’altro mette in mostra diversi livelli costruttivi, nel senso che si è sviluppato man mano, per diventare quello che è oggi. I Punici, i Romani l’hanno visti ed anche adoperati per scopi diversissimi da quelli originari. Nemmeno loro sembra ne abbiano appieno compreso il senso ed il significato dal momento che intorno al Quarto Secolo dc le grandi costruzioni sarde sono state letteralmente abbandonate. Però tutti i popoli ne hanno garantito la continuità, perché tutti sapevano che la storia, che a loro non era così chiara, in realtà era grande ed importante, da essere tramandata.